Un concerto speciale quello del prossimo 27 ottobre al Festival della Creatività di Firenze con Enrico Fink a dirigerel'Orchestra Homeless e quella Multietnica di Arezzo: MOLTIMONDI PEACE ORCHESTRA, due formazioni che si uniscono e regalano un mix eclettico di suoni per un vero e proprio viaggio nella musica del mondo.
Enrico Fink attore-musicista fiorentino che Moni Ovadia ha indicato come suo " erede", torna al festival della creatività con un gruppo più ampio ed eterogeneo: insieme a lui l'Orchestra Multietnica di Arezzo. «È una evoluzione del progetto della Homeless orchestra – racconta Fink - un gruppo di musicisti che nasce da un laboratorio voluto dal Comune di Arezzo, guidato già da qualche mese da me e dal violinista ed esperto di musica araba Jamal Ouassini». La tradizione ebraica rappresentata da Fink e quella araba di Ouassini si incontrano in un chiaro messaggio di pacifica coesistenza multiculturale , che si apre a tante altre esperienze: «con noi suoneranno anche artisti dal Bangladesh, dalla Palestina, Albania, Libano... E' davvero interessante e a volte anche buffo vedere come ciascuno degli elementi di questo gruppo interpreta qualcosa che non gli appartiene e lo fa suo».
Ma anche alcuni musicisti della Homeless Light Orchestra partecipano a questo concerto. Perché Homeless è la musica di questo concerto che trascina fra popoli, generi e culture, fra danze, musiche di strada, musiche di festa, ma anche musiche di lotta e musiche di pace!
L'idea di creatività in fondo sta proprio qui: «significa fornirsi di elementi e strumenti che ti permettono di raccontare qualcosa con il mezzo che tu scegli, come per me è la musica. Ciascuno racconta se stesso e altre storie, il proprio retroterra e la propria esperienza, attraverso un linguaggio comune ma sempre diverso».
Attraverso la musica dell'Orchestra Multietnica di Arezzo si traccia un percorso di culture e di tradizioni. Un percorso di pace e di guerra, di nomadismo e di amore per le proprie radici, che dal Nord Africa sale su per la Turchia, la Grecia, quella regione culturalmente diffusa che sono i Balcani, l'Est Europeo, e arriva fino al nostro Paese, alle coste bagnate da quello stesso Mediterraneo che unisce e allontana i popoli.
Pensando alle musiche che attraversano i cuori della gente di quelle terre scopriamo che le radici non sono poi così lontane tra di loro come si crede. La cultura e le tradizioni hanno tanto in comune: i sapori, i ritmi, i suoni. Cultura e musica significano pluralità, confronto e mescolanza.
Moltimondi Peace Orchestra è composta da oltre 20 musicisti (tra cui Zeno De Rossi, batterista di Vinicio Capossela ), provenienti da 7 diversi paesi (Bangladesh, Messico, Palestina, Albania, Madagascar, Libano e Italia), che suonano anche strumenti tipici dei paesi di provenienza.
Enrico Fink attore-musicista fiorentino che Moni Ovadia ha indicato come suo " erede", torna al festival della creatività con un gruppo più ampio ed eterogeneo: insieme a lui l'Orchestra Multietnica di Arezzo. «È una evoluzione del progetto della Homeless orchestra – racconta Fink - un gruppo di musicisti che nasce da un laboratorio voluto dal Comune di Arezzo, guidato già da qualche mese da me e dal violinista ed esperto di musica araba Jamal Ouassini». La tradizione ebraica rappresentata da Fink e quella araba di Ouassini si incontrano in un chiaro messaggio di pacifica coesistenza multiculturale , che si apre a tante altre esperienze: «con noi suoneranno anche artisti dal Bangladesh, dalla Palestina, Albania, Libano... E' davvero interessante e a volte anche buffo vedere come ciascuno degli elementi di questo gruppo interpreta qualcosa che non gli appartiene e lo fa suo».
Ma anche alcuni musicisti della Homeless Light Orchestra partecipano a questo concerto. Perché Homeless è la musica di questo concerto che trascina fra popoli, generi e culture, fra danze, musiche di strada, musiche di festa, ma anche musiche di lotta e musiche di pace!
Attraverso la musica dell'Orchestra Multietnica di Arezzo si traccia un percorso di culture e di tradizioni. Un percorso di pace e di guerra, di nomadismo e di amore per le proprie radici, che dal Nord Africa sale su per la Turchia, la Grecia, quella regione culturalmente diffusa che sono i Balcani, l'Est Europeo, e arriva fino al nostro Paese, alle coste bagnate da quello stesso Mediterraneo che unisce e allontana i popoli.
Pensando alle musiche che attraversano i cuori della gente di quelle terre scopriamo che le radici non sono poi così lontane tra di loro come si crede. La cultura e le tradizioni hanno tanto in comune: i sapori, i ritmi, i suoni. Cultura e musica significano pluralità, confronto e mescolanza.
Moltimondi Peace Orchestra è composta da oltre 20 musicisti (tra cui Zeno De Rossi, batterista di Vinicio Capossela ), provenienti da 7 diversi paesi (Bangladesh, Messico, Palestina, Albania, Madagascar, Libano e Italia), che suonano anche strumenti tipici dei paesi di provenienza.